LE CASE EDITRICI A PAGAMENTO / 1
Questo è il primo di alcuni articoli dedicati alla Case Editrici a Pagamento o EaP.
Perché questi articoli?
Il motivo è semplice: le Case Editrici a Pagamento sono molto pericolose per gli autori esordienti.
Non solo perché promettono e non mantengono, non solo perché l’autore poi si ritrova con 1500 o 2000 euro in meno avendo in cambio poco o niente…
ma perché distruggono i sogni e i progetti di una persona, che magari dopo quella brutta esperienza deciderà di non scrivere più.
MAI PAGARE PER PUBBLICARE
Questa deve essere una regola assoluta, cui non esistono eccezioni di sorta.
Se una Casa Editrice chiede a un autore del danaro in anticipo, a qualunque titolo questo danaro venga chiesto, allora significa che non è una vera Casa Editrice ma una EaP.
Di norma, il danaro viene chiesto come corrispettivo per l’acquisto di più o meno cento copie del libro stesso, ma ci sono anche molti altri ‘servizi’ che la EaP cerca di piazzare: dall’editing all’esposizione in librerie fisiche, dalla pagina web personale dell’autore a varie forme di promozione.
Quello che conta è che saranno tutte promesse che non verranno mai mantenute dalla EaP, in questi articoli cercherò di spiegare il perché in breve.
Chi volesse una trattazione più approfondita può trovarla in questo mio libro: Manuale Di Sopravvivenza per Scrittori Esordienti – Come evitare gli editori a pagamento e vivere felici.
MA GRANDI SCRITTORI DEL PASSATO HANNO PAGATO PER PUBBLICARE, NO?
Si sente spesso dire questa frase, che poi prosegue con ‘e quindi perché non dovrei farlo io? Significa che è la strada giusta‘.
No, non è la strada giusta. È giusta solo per la EaP, che lucrerà sui sogni dello scrittore esordiente e lo ingannerà.
I nomi che spesso si fanno a questo riguardo – da Dickens a Proust a Mark Twain e altri ancora – non sono nomi di scrittori che hanno pagato per pubblicare, ma di scrittori che hanno finanziato coi propri soldi la propria opera.
C’è una differenza enorme.
In pratica, con gli strumenti che avevano a disposizione nella loro epoca, sono stati dei self publisher.
Hanno scritto il libro, l’hanno revisionato, l’hanno portato dallo stampatore e poi l’hanno commercializzato. Tutto questo da soli, o con pochissimi collaboratori.
Si sono comportati come degli imprenditori, e il loro prodotto era il libro.
Con le EaP, il discorso è profondamente diverso. La EaP chiede all’autore soldi per stampare delle copie, in genere quattro o cinque volte la cifra che costerebbe all’autore stesso se lo facesse da solo.
Queste copie, poi, non verranno in nessun modo commercializzate o distribuite nelle librerie, ma finiranno tutte a casa dell’autore stesso. Che ovviamente non saprà che farsene, una volta esauriti gli amici e i parenti, perché anche volendo non avrà gli strumenti per distribuirle.
Risultato? Millecinquento euro di spesa e tre scatoloni di libri sotto il letto, o nello sgabuzzino o dove volete voi.
Per ora è tutto. Ci vediamo al prossimo articolo.