Ci sarebbero da riempire centinaia, forse migliaia di pagine parlando di Edgar Allan Poe. 
Ma oggi mi voglio soffermare un poco su due aspetti della sua produzione, che portarono poi alla creazione successiva di nuovi generi letterari.

Sì, perché Edgar Allan Poe fu un grande innovatore e uno scrittore, come diciamo noi oggi, di genere. Lasciamo stare che, in Italia e solo in Italia, questo termine si porti ancora dietro una sfumatura negativa, come se non si trattasse di vera letteratura e gli scrittori che lo frequentano non siano veri scrittori. Forse esplorerò le ragioni storiche di questa follia in un altro momento.

Torniamo invece a Poe, che da un lato si concentrò in prevalenza su una narrativa con confini e consuetudini ben precise,  quella che all’epoca veniva chiamata gotica.
E dall’altro esplorò alcune nuove nuove strade, e una di esse lo portò alla scrittura del primo ‘giallo’ in assoluto della storia della letteratura, padre o antenato di migliaia di ‘gialli’ successivi.

Riguardo al ‘gotico’, Poe ne ampliò i confini, lo rese più esplicito e meno evanescente, più intenso e più cupo, più coinvolgente ed emotivamente talvolta disturbante.
Nei suoi racconti e nel suo romanzo non si tratta più soltanto di sensazioni al limite del percepibile, di atmosfere rarefatte che quasi mai si concretizzano in manifestazioni oggettive, di immagini paurose ma vaghe, di rumori nell’altra stanza, di spifferi improvvisi e di candele che si spengono… ma di realtà crude e terribili, del folle terrore di chi si trova di fronte un assassino disumano, di potenze soprannaturali il cui unico scopo è annientare l’uomo.
A volte tutto ciò è frutto della volontà e crudeltà dell’uomo stesso, come per esempio in Il Pozzo e il Pendolo o Il Barilotto di Amontillado;
altre situazioni coinvolgono l’inconoscibile, come in La Maschera della Morte Rossa o La Caduta della Casa degli Usher; altre volte ancora le cose si mescolano, come in Il Gatto Nero.
In tutti i casi, Poe spalanca la porta che conduce al Weird e all’Horror, e rende esplorabili quei sentieri da parte degli scrittori a lui successivi. Non fu un caso che venisse considerato un maestro da scrittori successivi, primo fra tutti Howard Philip Lovecraft e molti altri, fino ad arrivare a Stephen King.

E Poe fu anche il primo vero scrittore di Gialli, come chiamiamo noi in Italia il genere investigativo e poliziesco.
Il Giallo sarebbe nato anche senza Edgar Allan Poe?
Non lo sappiamo.
Quello che sappiamo è che il primo Giallo in assoluto della storia della letteratura lo scrisse lui, ed è I delitti della Rue Morgue.

Qui bisogna forse fare un po’ di chiarezza, perché sia online che offline si leggono molte cose, e non sempre chi scrive lo fa a ragion veduta e a volte si basa più su opinioni di terza mano che sui fatti.
Il racconto citato non è naturalmente il primo esempio di opera letteraria con elementi di mistero, o in cui si deve scoprire il colpevole di qualche cosa, ma è sicuramente la prima opera in cui ogni aspetto della narrazione è assolutamente e totalmente incentrata su questo singolo mistero e sulla figura e l’attività dell’investigatore.

Poe è ben consapevole che una cosa simile non era mai stata scritta prima, e spiega parte del suo processo creativo affermando con decisione che in un racconto di questo tipo non devono esserci elementi di distrazione, tutto deve essere funzionale all’indagine sul delitto.
Quindi questa è senza dubbio la prima detective story, e il detective dilettante Auguste Dupin è l’antenato, o il nonno, di decine o centinaia di investigatori successivi.

Nel caso del gotico avevamo il rinnovamento di un genere, che a sua volta getta le basi di Weird e Horror. Qui abbiamo l’invenzione del Giallo come genere a sé stante, genere che da quel momento fino ai giorni nostri non ha cessato di avere successo e da cui sono nati molti sottogeneri, dal legal thriller al noir, dall’hard boiled al cozy e molti altri.

Nel prossimo articolo approfondirò l’analisi dei tre racconti gialli di Edgar Allan Poe e dello stile che utilizza.